Peppino Papa: una storia di lotte e di conquiste

cover peppino papaChi dice Peppino Papa, dice la storia della politica lucerina e del Subappennino.
Dice anche la storia della società del nostro territorio, delle lotte e delle conquiste che dal dopoguerra in poi si è riusciti ad intraprendere per lo sviluppo sociale ed economico di Lucera e del Subappennino.
Peppino Papa è nato a Motta Montecorvino il 27 ottobre 1920 in via Tratturo "dove passavano le pecore della transumanza".
Una storia, la sua, fatta di stenti ma di tantissima e grandissima dignità.
Di uomini e di donne che hanno affrontato la miseria, la Seconda Guerra Mondiale, la fame e l'oppressione.
Contro le quali non hanno opposto rassegnazione e fuga, ma ribellione, lotta e azione.
Lui è cresciuto con una mamma cattolica ma comunista e con un maestro prete, don Giovanni Pepe, che è stato molto significativo per la sua formazione e la sua vita.
Considerato il suo temperamento ribelle e combattivo, si è sempre impegnato per la salvaguardia dei propri diritti e dei lavoratori.
"Sono stato comunista perché all'epoca non c'era la capacità di mediare tra opposte posizioni: o si era di qua o di là. C'erano due posizioni nette e contrapposte".
Ma grazie a questa carica di energia rivendicativa e di contrapposizione, è stato paracadutista nell'esercito, è stato sindacalista (amico di Giuseppe Di Vittorio, con il quale ha condiviso anche la prigione nel carcere di Lucera), militante politico, sindaco di Lucera per ben due volte e Consigliere Regionale per due legislature, sempre come esponente di spicco del Partito Comunista Italiano.
Di cui "ho conosciuto tutti i dirigenti, non solo Palmiro Togliatti che ci raccomandava di non propagandare di essere comunisti ma di dare l'esempio con l'aiuto a chi ne avesse bisogno. Io facevo da scorta a tutti i personaggi più eminenti del Partito. Avevo proprio quell'incarico. Ho scortato Berlinguer fino all'attuale Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
"Possiamo ben dire che Peppino Papa, assieme ad altri personaggi dalla levatura morale e politica alta (a proposito, dove sono finiti?, non ne vediamo più, purtroppo!) ha fatto la storia della Capitanata e ha contribuito a quella regionale e nazionale.
I riconoscimenti avuti a tutti i livelli sono lì a testimoniarlo e a provarlo. E soprattutto le conquiste a carattere sociale, previdenziale, economico e politico sono sicuramente il fiore all'occhiello della sua opera. Le tante lotte a favore della metanizzazione, dell'agricoltura e dei diritti contributivi e pensionistici sono un patrimonio di primo livello che dimostrano la grande caparbietà e la possente consapevolezza dei propri mezzi e della propria volontà."Cose che oggi mancano- ci tiene a sottolineare Peppino.
Lucera, ora, è una città morta, è al buio. Nei tempi attuali impera l'egoismo sfrenato: non c'è più l'unità di intenti e d'azione. Ognuno va per conto proprio e non conclude nulla." Dovremmo allora rispolverare quei valori che hanno reso una generazione capace di cambiare il mondo e di renderlo migliore.
Luigi Salome

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